Braga, boccata di ossigeno con 150mila euro della Regione

TERAMO – Una boccata di ossigeno per l’Istituto Musicale Braga arriva dalla Regione dove, che a tarda notte, durante l’estenuante seduta congiunta della Prima e della Quinta Commissione Consiliare, è stata approvato lo stanziamento di un contributo aggiuntivo e straordinario di 150mila euro in favore del Braga. L’Istituto Musicale riceverà ulteriori fondi per sopperire al taglio dei contributi previsti dagli altri Enti pubblici finanziatori dello stesso. Ad annunciarlo sono stati i consigliere regionali teramani Sandro Mariani e Luciano Monticelli e l’assessore Dino Pepe. «Abbiamo ascoltato lungamente i rappresentati del Comitato Braga ed insieme a loro abbiamo stiamo cercando di mettere insieme un percorso che possa salvare l’Istituto nelle sue attività ordinarie, fino all’agognata statizzazione prevista per il 2017 – commenta il capogruppo Pd, Mariani -. Si tratta di fare uno sforzo e creare un vero e proprio tavolo istituzionale affinchè ogni ente faccia la sua parte, come la Regione in questa occasione ha dimostrato responsabilmente di voler fare». «Questo contributo straordinario – continua l’Assessore Pepe – va ad aggiungersi ai fondi già stanziati in favore dell’Istituto Musicale, con i quali stiamo cercando, insieme a progettualità dedicata nell’ambito della formazione, di porre un argine alla chiusura dello stesso, già in grave sofferenza con stipendi arretrati, finanche con la sede. Si tratta di una misura importante arrivata grazie all’impegno di tutti e tre i consiglieri Pd della provincia di Teramo, al contrario di quelli del centro destra, tutti assenti in aula al momento della votazione, dimostrando, come negli anni passati, il loro disinteresse verso questo argomento». «Come avevamo promesso – conclude il presidente della commissione, Monticelli – il lavoro svolto sul tema delle istituzioni culturali, ha portato i suoi frutti anche per il Braga di Teramo, al quale abbiamo approvato una variazione di bilancio da 150mila euro, ben 50.000 in più rispetto a quanto avevamo prospettato in un primo momento. I soldi che finanzieranno una parte delle attività dell’Istituto servono ad allungare la vita allo stesso in attesa della definitiva statizzazione. Siamo convinti che con il nostro lavoro permetteremo la sopravvivenza di questa importantissima funzione culturale del nostro territorio».